In un futuro prossimo tutte le ragioni che hanno spinto l’individuo in un vortice cognitivo tale da condurlo in uno stato dipendente dalle prospettive altrui, si dovrebbero attenuare, instaurando in questo modo una società molto più consapevole delle proprie capacità e più cosciente del proprio valore. Questo almeno dovrebbe essere l’auspicio di tutti coloro che desiderano una società migliore. Nella realtà spesso ogni persona interiorizza una sua coscienza diversa dagli altri, però molto simile di chi gli sta vicino. I livelli di coscienza sono personalizzabili perché ognuno ne ha una propria, ma non sono un aspetto unicamente umano, non soltanto le persone sono le uniche destinatarie di una coscienza. Se si considera che tutte le volte in cui ognuno deve avere la responsabilità di trasformare una volontà in uno stato presente e di azione consapevole allora non tutte le azioni si trasformano in una forma di arricchimento della propria coscienza, ma è un reiterare sempre lo stesso stato. Le forme di coscienza sono interiorizzate dentro ognuno ma provengono sempre dall’esterno e non è un modo soggettivo di vedere le cose, ma una forma di assimilazione dall’esterno di nuove forme di consapevolezza. Il pianeta terra se fosse in assenza di umani avrebbe una propria coscienza, che culminerebbe in una natura intrisa di una speciale energia, di vibrazioni diverse e ben percepibili. Come un bosco secolare, o una foresta intatta, la coscienza in questi luoghi avrebbe la forma di una energia che viene irradiata dalla Terra verso l’esterno, l’uomo è in grado di trasformare questa energia in coscienza. In un mondo duale, spiegato dalle leggi della fisica, non tutto assume una determinata forma, come il fotone può avere la forma corpuscolare o quello dell’onda, anche la coscienza assume due forme: la prima quella di energia irradiata dalla Terra, in connessione anche con altri pianeti e astri. La seconda interiorizzata dagli umani e fatta propria. La coscienza primordiale è una forma molto caotica, spesso viene interiorizzata dagli animali che in virtù di questa diventano molto istintivi, violenti e aggressivi. Nelle religioni antiche c’era il collegamento con un mondo spirituale legato ad esseri legati alla natura, alla foresta, in grado dunque di assimilare una coscienza primordiale, direttamente irradiata dalla Terra. Anche se in maniera allegorica in questo modo veniva spiegato un meccanismo di funzionamento delle energie e della sua trasformazione in coscienza. Molte religioni pagane sia nordiche che classiche mettevano in risalto la natura bipolare degli esseri naturali o della foresta, potevano essere propizi o addirittura malvagi, potevano proteggere o minacciare, erano custodi di segreti e avvolte rivelavano verità nascoste. La religione cristiana ha in qualche modo estrapolato da questi anche la figura del diavolo, discendente da pan, essere animalesco con delle caratteristiche molto simili a quelle che venivano date dalle religioni pagane agli esseri della natura o delle foreste. Questa connessione oggi molto riconsiderata è stata più volte rivista e con il tempo quasi scomparsa, legando alla figura del diavolo altre forme spirituali ricavate da altre culture mistiche. Il discorso della coscienza dunque deve essere visto come una “sostanza” presente in natura, di cui la nostra Terra è l’emanatrice principale (altri astri hanno le loro emanazioni), l’uomo attraverso i sensi, ma principalmente attraverso la vista riesce ad acquisirne in un modo tale che più se ne recepisce, più la coscienza fa diventare stabile “l’animo” irrequieto spinto dalla coscienza primordiale. Con questo ragionamento c’è ancora la confusione di pensare che la coscienza è dentro di noi, ma non lo è poiché se si dovesse analizzare uno dei modi di acquisire la coscienza si capirebbe che i processi di acquisizione sono legati alla nostra volontà di recepire un messaggio esterno, di interiorizzare un determinato comportamento, di conoscere di più di quanto ne sappiamo. In tutti questi processi se si considera il senso della vista, un ruolo fondamentale lo assume la luce, quindi i fotoni. L’illuminazione delle cose, ci permette di avere più coscienza di prima, grazie alla quale si fa spazio alla stabilità interiore. Non si dovrebbero considerare le connessioni logiche e i nessi legati alla sinapsi come un qualcosa in grado di presente in un luogo fisico, come l’apparato nervoso in grado di trasportare alla velocità della luce gli stimoli. La scienza non è mai riuscita a scoprire una parte del nostro corpo deputata della funzione di memorizzazione delle cose, non c’è una memoria nel nostro cervello da cui attingere alle informazioni. Quindi se si considerano gli occhi come piccoli “buchi neri” allora tutti i fotoni che lo attraversano permettono di recepire l’energia della coscienza senza tempo e senza spazio. L’energia che si avrebbe senza gli esseri umani, abitanti della Terra, causerebbe delle interconnessioni anche con altri astri lontani, poiché sarebbe la stessa Terra ad emanare con forza una energia talmente forte da essere captata dai “buchi neri” intorno nello spazio. I buchi neri dello spazio hanno un meccanismo simile agli occhi umani, i fotoni collassano e il tempo e lo spazio non hanno una forma ben precisa, causando delle interferenze astrali. La paura legata con la coscienza primordiale poi non dovrebbe essere confusa con una forma caotica o istintiva, ma come un modo di reagire soggettivo agli impulsi di tale energia. La religione cristiana nel tentativo di dare spiegazione alla dualità tra bene e male, trovando in Dio l’origine del bene e in Satana l’origine del male, cerca di dare una spiegazione del tutto spirituale e nettamente divisoria tra questi estremi. In realtà l’evoluzione della coscienza è il passaggio da una coscienza primordiale, proveniente direttamente dalla natura spinta dall’istinto e dal caos e mossa dalla paura ad una coscienza proveniente direttamente dalla Terra (e non un processo cognitivo direttamente sviluppato dal nostro cervello come ci viene da pensare) spinta dalla conoscenza e dalla certezza e mossa dalla beatitudine. Queste affermazioni anche se non sono facilmente dimostrabili, lo sono con un po' d’impegno e se si utilizza il buon senso delle cose. In questa logica se si considera la religione cristiana, l’unico motivazione che potrebbe avere un cosiddetto “diavolo” sarebbe quella di ritornare in uno stato di coscienza primordiale, in cui gli uomini presenti avessero una coscienza talmente interconnessa con la natura e la maggior parte di essa [della coscienza] sarebbe interiorizzata dentro la terra, che in questo caso sarebbe lo spirito del “diavolo”. Nel senso che la coscienza sarebbe come un involucro tutta intorno alla Terra. Al contrario “l’illuminazione” non a caso legata a “lucifero” sarebbe legata con una coscienza altamente sapiente e talmente disconnessa dalla natura da risultare quasi robotica e slegata da ogni logica terrestre. Lo spirito del “diavolo” combatterebbe affinché l’uomo non aumentasse la sua coscienza, ma nel caso la diminuirebbe con vari stratagemmi. A questo punto c’è da chiedersi, ma la coscienza può diminuire? Non è facile questa risposta, ma si dovrebbe dire che sarebbe possibile se si considerasse il cambio generazionale e più generazioni in cui dall’ultima si attuerebbe una cosiddetta reiterazione della coscienza che non è altro che una specie di manipolazione mentale in cui gli individui rimangono con un livello di coscienza stabile e in cui solo poche persone svilupperebbero un grado di coscienza maggiore della media. Partendo da questa generazione, se avverrebbe un cambiamento sistemico, la generazione successiva potrebbe avere un calo di coscienza, quella successiva ancora un altro calo, e cosi via. “Il diavolo” in questo ragionamento non dovrebbe fare altro che attuare un processo di reiterazione della coscienza e attuare un piano affinché si realizzi un cambiamento sistemico in peggio rispetto a quello presente nell’ultima generazione. Solo in questo caso si potrebbe avere una diminuzione di coscienza. L’altro aspetto è quello legato a “lucifero”, che è l’opposto di prima, in questo caso ipotizziamo di innalzare la coscienza in maniera tale da distaccarla dalla coscienza primordiale. Può essere innalzata la coscienza di tutti indistintamente? Non è facile rispondere, ma si può dire che attraverso un programma coattivo di educazione marziale attuato con severità ed estremamente puntuale nei suoi propositi può a partire dall’ultima generazione provocare un aumento di coscienza, che via via, di generazione in generazione può portare ad un distaccamento dalla coscienza primordiale con i suoi effetti non noti o ipotizzabili. Nella realtà di oggi, tralasciando l’allegoria e i discorsi pseudo religiosi, gli individui non devono essere considerati come degli accumulatori di coscienza e quindi di energia, ma come facenti parte di un unica coscienza in evoluzione, dove ognuno riesce in base alle proprie capacità e alla propria volontà ad innalzare repentinamente o rimanere stabile ad un determinato livello di coscienza. Se la coscienza è unica, significa anche che ognuno può accumularla e seguendo le semplici regole della matematica si arriverebbe al ragionamento che la divisione in più coscienze, ognuna delle quali con diversa entità, sarà l’unico modo di propagazione dell’energia. Con il discorso non c’è da meravigliarsi che alcune persone arriverebbero al punto di capire e di avere “coscienza di fare” un po' più degli altri, nel senso di accumulare un po' di più dell’unica torta!!!
08/08/2019
08/08/2019
Visioni dal futuro
Molti sono stati e altrettanto saranno le persone che nel loro divenire faranno più o meno delle previsioni di vita su come l’essere umano interagirà negli aspetti di tutti i giorni. Tale tematica ha ispirato molti autori di libri e presunti veggenti con giri d’affari che superano abbondantemente i milioni di euro o dollari l’anno. Di tali profezie e previsioni plausibili e non poi alcune risentono di fatti e narrazioni provenienti da testi ritenuti sacri, che nella loro forma di raccontare le vicende ricadono in un pessimismo catastrofico nei migliori dei casi, nella fine della vita sulla terra nei peggiori. Le profezie influenzano molte previsioni, in tutti i campi, dall’economia, alla tecnologia, ai modi di vivere in società, alle stesse religioni, alle forme di governo e le composizioni di gruppi e famiglie, al modo in cui le persone interagiscono con gli altri, alle forme nuove imprenditoriali, al cambio di paradigma. Di tutte queste, si mette in risalto l’aspetto negativo, quello che accadrà non sarà sicuramente migliore per alcuni, la sofferenza e le vite di altri saranno sicuramente segnate da un avvenire incerto. Ripercorrendo tale filo logico quindi un aspirante scrittore che voglia seguire la scia di tale processo visionario, non deve fare altro che predire il crollo dell’economia, guerre, pestilenze, pandemie, varie forme di terrorismo, crisi endemiche, blackout interminabili, dittature spietate, povertà e malattie, controllo maniacale di esseri inermi, cambiamenti climatici avversi, terremoti devastanti, meteoriti impazziti, bizzarrie universali, cambiamenti irreversibili, mancanza di cibo o materiali cruciali …
Tale tendenza costruttiva in cui l’avvenire sperato è sempre in divenire sicuramente peggiore, assolve al compito di calmierare le iniziative provenienti dalla società, dove la paura frena l’accelerazione verso una evoluzione presumibilmente più vitale e piena di vita. Se il contesto previsto in maniera quasi certa è parzialmente morto o peggio ancora morto del tutto, fin quando ancora non lo è, allora si ci domanda per quale ragione alcune questioni sono diventate improcrastinabili, continuando in questo modo alla reiterazione delle cause principali dell’avvenire predetto. La risposta non esiste, perché ricadrebbe sempre nello stesso filo conduttore, cioè del loop sociale nella quale una elitè controllerebbe una massa informe di persone ignare del loro ruolo di gregari e assoggettati del potere. Una società suddivisa in maniera tale da far riconoscere determinate ricompense quando ci si uniforma al comportamento atteso dall’elitè, delle punizioni sociali o dei patimenti fisiologici nel caso non si abbia la forza di reagire al modus operandi della collettività o quando si attuano comportamenti contrari e pericolosi alla uniformità voluta dal potere. Oggi sicuramente nessuno potrebbe obiettare che effettivamente questa elitè formata principalmente da persone molto ricche esiste ed è presente. Nessuno può nemmeno obiettare che tale elitè infine cerca in maniera avvolte anche occulte di attuare un certo tipo di controllo delle diverse società presenti. Il resto della popolazione è soggetto all’apocalisse della paura in maniera quasi totalizzante, in una sorta di maledizione in cui viene repressa l’iniziativa ad un cambiamento migliore. In questa apocalisse la popolazione in modalità di frattale, ripete sempre le stesse convenzioni maligne o benefiche, tali da non essere dissimili alle pretese dell’elitè. Quindi l’elitè si comporta in maniera umana, come tutti gli umani cerca soltanto di trovare uno spiraglio alle sue pretese, ma ad un livello di frattale molto superiore rispetto alle masse che invece sono imprigionate fin quando vivono alla ricerca di difendersi dalle loro paure molte delle volte tangibile e reali. In questo ragionamento si rientrerebbe sempre nel loop della paura, quindi in maniera controcorrente si dovrebbe credere non vera la storia in cui la popolazione in generale è suddivisa in diverse caste, nella quale una a differenza dell’altra stratificata svolge una funzione dominante. Uscendo fuori dal loop il ragionamento sarebbe diverso, certamente non sempre roseo, ma almeno più promettente. Per esempio nei periodi delle pandemie dovute ai virus o batteri, tutte le personalità coinvolte cercherebbero di trovare un rimedio, un vaccino o un medicinale specifico. I vaccini sarebbero delle forme sofisticate nella quale sollecitare il sistema immunitario e i medicinali delle forme per lenire il più delle volte delle infiammazioni. Sia i vaccini che le medicine hanno la funzione di combattere virus e batteri. Nel loop descritto accadrebbe che i vaccini non si riescono a trovare in tempo facendo in modo che il virus o i batteri hanno la meglio sull’umanità, oppure il vaccino è un veleno, una forma per far venire altre malattie, le case farmaceutiche spinte dal profitto ingannano tutti rifilando medicinali con nanotecnologie, la malattia e quindi il virus sono stati pianificati in maniera tale che l’umanità diventi schiava di altri o più controllabile. Tali ragionamenti con contorni di cambiamenti climatici, guerre un po' qui e un po' là, terrorismo alla cieca, crescente miseria, fallimenti, suicidi, violenza demotivata, cancellazione dell’emotività, malattie incurabili, solidarietà incosciente, rabbia collettiva, scelte immotivate e insensate, rappresentano il loop, ciò che viene previsto o giustamente profetizzato. Un’altra storia quindi non può esistere. Uscendo dal “cerchio” che cerca di osservare tutto, invece per esempio si potrebbero fare diverse profezie o previsioni. Premettendo che la potenza di calcolo di alcuni computer è talmente elevata che le proiezioni in qualsiasi campo hanno errori di calcolo veramente minimi, alla mente umana non rimane che la paura che tutto finisca male. In un futuro prossimo, le persone vivranno nella virtualità in cui le nanotecnologie saranno al servizio dell’uomo in ogni aspetto. La gente sarà munita di speciali occhiali con diverse graduazioni partendo dal neutro, con cui si possono avere diverse modalità di visioni, allargando lo spettro visivo di molto. In ambito medico per esempio equipe di persone dotate di speciali occhiali avrà il lavoro di scovare i virus e i batteri in maniera diretta e percepibile, cioè l’occhiale in maniera virtuale aumenterà la visione del virus a grandezza d’uomo utilizzando l’input vitale trasmesso dal virus, combattendolo in una visiuale simile agli odierni video games. Le persone che non rientrano nel circolo del cambiamento tecnologico e di paradigma continueranno nella loro vita all’esterno in maniera convenzionale. Tutti gli aggeggi elettronici inerenti sia la comunicazione, l’informazione, i pagamenti, i media, ecc. saranno molto più piccoli e alcuni potrebbero essere anche integrati nell’uomo. Le forze della natura e essenzialmente quelle del cosmo saranno studiate e capite in profondità, nascerà il super uomo, capace di prestazioni molto elevate, sia fisicamente che mentalmente. Si passerà dall’uomo cinico e egoista all’uomo sensibile e più collettivo. Le grandi scoperte riguarderanno la manipolazione del tempo, l’allungamento della vita e i viaggi nello spazio. Queste sono solo fantasie, ma potrebbero essere anche delle previsioni non pessimistiche del modo con cui l’uomo potrebbe interagire con l’ambiente. Naturalmente per fare delle previsioni si dovrebbe partire dai presupposti che sono dati dal presente. Il presente in poche parole è letteralmente ingiusto quasi sotto ogni aspetto.
10/10/2020
Tale tendenza costruttiva in cui l’avvenire sperato è sempre in divenire sicuramente peggiore, assolve al compito di calmierare le iniziative provenienti dalla società, dove la paura frena l’accelerazione verso una evoluzione presumibilmente più vitale e piena di vita. Se il contesto previsto in maniera quasi certa è parzialmente morto o peggio ancora morto del tutto, fin quando ancora non lo è, allora si ci domanda per quale ragione alcune questioni sono diventate improcrastinabili, continuando in questo modo alla reiterazione delle cause principali dell’avvenire predetto. La risposta non esiste, perché ricadrebbe sempre nello stesso filo conduttore, cioè del loop sociale nella quale una elitè controllerebbe una massa informe di persone ignare del loro ruolo di gregari e assoggettati del potere. Una società suddivisa in maniera tale da far riconoscere determinate ricompense quando ci si uniforma al comportamento atteso dall’elitè, delle punizioni sociali o dei patimenti fisiologici nel caso non si abbia la forza di reagire al modus operandi della collettività o quando si attuano comportamenti contrari e pericolosi alla uniformità voluta dal potere. Oggi sicuramente nessuno potrebbe obiettare che effettivamente questa elitè formata principalmente da persone molto ricche esiste ed è presente. Nessuno può nemmeno obiettare che tale elitè infine cerca in maniera avvolte anche occulte di attuare un certo tipo di controllo delle diverse società presenti. Il resto della popolazione è soggetto all’apocalisse della paura in maniera quasi totalizzante, in una sorta di maledizione in cui viene repressa l’iniziativa ad un cambiamento migliore. In questa apocalisse la popolazione in modalità di frattale, ripete sempre le stesse convenzioni maligne o benefiche, tali da non essere dissimili alle pretese dell’elitè. Quindi l’elitè si comporta in maniera umana, come tutti gli umani cerca soltanto di trovare uno spiraglio alle sue pretese, ma ad un livello di frattale molto superiore rispetto alle masse che invece sono imprigionate fin quando vivono alla ricerca di difendersi dalle loro paure molte delle volte tangibile e reali. In questo ragionamento si rientrerebbe sempre nel loop della paura, quindi in maniera controcorrente si dovrebbe credere non vera la storia in cui la popolazione in generale è suddivisa in diverse caste, nella quale una a differenza dell’altra stratificata svolge una funzione dominante. Uscendo fuori dal loop il ragionamento sarebbe diverso, certamente non sempre roseo, ma almeno più promettente. Per esempio nei periodi delle pandemie dovute ai virus o batteri, tutte le personalità coinvolte cercherebbero di trovare un rimedio, un vaccino o un medicinale specifico. I vaccini sarebbero delle forme sofisticate nella quale sollecitare il sistema immunitario e i medicinali delle forme per lenire il più delle volte delle infiammazioni. Sia i vaccini che le medicine hanno la funzione di combattere virus e batteri. Nel loop descritto accadrebbe che i vaccini non si riescono a trovare in tempo facendo in modo che il virus o i batteri hanno la meglio sull’umanità, oppure il vaccino è un veleno, una forma per far venire altre malattie, le case farmaceutiche spinte dal profitto ingannano tutti rifilando medicinali con nanotecnologie, la malattia e quindi il virus sono stati pianificati in maniera tale che l’umanità diventi schiava di altri o più controllabile. Tali ragionamenti con contorni di cambiamenti climatici, guerre un po' qui e un po' là, terrorismo alla cieca, crescente miseria, fallimenti, suicidi, violenza demotivata, cancellazione dell’emotività, malattie incurabili, solidarietà incosciente, rabbia collettiva, scelte immotivate e insensate, rappresentano il loop, ciò che viene previsto o giustamente profetizzato. Un’altra storia quindi non può esistere. Uscendo dal “cerchio” che cerca di osservare tutto, invece per esempio si potrebbero fare diverse profezie o previsioni. Premettendo che la potenza di calcolo di alcuni computer è talmente elevata che le proiezioni in qualsiasi campo hanno errori di calcolo veramente minimi, alla mente umana non rimane che la paura che tutto finisca male. In un futuro prossimo, le persone vivranno nella virtualità in cui le nanotecnologie saranno al servizio dell’uomo in ogni aspetto. La gente sarà munita di speciali occhiali con diverse graduazioni partendo dal neutro, con cui si possono avere diverse modalità di visioni, allargando lo spettro visivo di molto. In ambito medico per esempio equipe di persone dotate di speciali occhiali avrà il lavoro di scovare i virus e i batteri in maniera diretta e percepibile, cioè l’occhiale in maniera virtuale aumenterà la visione del virus a grandezza d’uomo utilizzando l’input vitale trasmesso dal virus, combattendolo in una visiuale simile agli odierni video games. Le persone che non rientrano nel circolo del cambiamento tecnologico e di paradigma continueranno nella loro vita all’esterno in maniera convenzionale. Tutti gli aggeggi elettronici inerenti sia la comunicazione, l’informazione, i pagamenti, i media, ecc. saranno molto più piccoli e alcuni potrebbero essere anche integrati nell’uomo. Le forze della natura e essenzialmente quelle del cosmo saranno studiate e capite in profondità, nascerà il super uomo, capace di prestazioni molto elevate, sia fisicamente che mentalmente. Si passerà dall’uomo cinico e egoista all’uomo sensibile e più collettivo. Le grandi scoperte riguarderanno la manipolazione del tempo, l’allungamento della vita e i viaggi nello spazio. Queste sono solo fantasie, ma potrebbero essere anche delle previsioni non pessimistiche del modo con cui l’uomo potrebbe interagire con l’ambiente. Naturalmente per fare delle previsioni si dovrebbe partire dai presupposti che sono dati dal presente. Il presente in poche parole è letteralmente ingiusto quasi sotto ogni aspetto.
10/10/2020