Una delle ragioni che ci spinge nella considerazione di una visione del tempo univoco e inesorabilmente lineare è la convinzione che abbiamo delle leggi fisiche che regolano la materia. Un fattore importante però da utilizzare per spiegare in una veste completamente diversa il “tempo” è la ciclicità dell’universo. In questa accezione il tempo non è più lineare e misurabile ma ciclico e circolare. Nel senso che il tempo si ripete come accade per le stagioni. Le caratteristiche di questo modo di vedere il tempo non alterano in nessun modo le modalità di misurazione dei periodi ma ci da la possibilità di interpretare gli avvenimenti in maniera totalmente diversa. Leggere la storia con questa prospettiva fornisce una chiave completamente nuova e per tale ragione la previsione di un accadimento non è più legato all’aleatorietà delle volontà umane ma dalle “spinte” che vengono date dal tempo ciclico. Alcuni scienziati sono convinti che il tempo in realtà è fermo nello spazio e tutto succede in un dato momento. Ma in questa accezione si dovrebbe anche spiegare che la coscienza umana varia in determinati periodi e può essere diversa da periodo a periodo. Questo significa che non sono gli avvenimenti ciclici ma i sentimenti, gli umori, le visioni del mondo, gli ideali e tutte quelle prerogative umane che sono legate “all’animo umano” che cambiano. Quindi qualcuno potrà obiettare che si può prevenire e conoscere il futuro? La risposta è sicuramente si, ma se si parte dal presupposto che non sono gli avvenimenti ad essere ciclici ma per cosi dire i “fenomeni introspettivi” che verranno in qualche modo plasmati dalla diversità delle coscienze allora tutto ci sembra diverso. A livello spirituale quindi i meccanismi di intervento sono legati all’evoluzione o involuzione della coscienza. Questi meccanismi di intervento provengono direttamente da noi stessi o sono esterni? La risposta in questo caso non è semplice, ma ho la sicurezza nel dire che esistono quelli all’interno di noi stessi che ci guidano nell’interpretare la realtà. La realtà che come ho cercato di spiegare è ciclica e circolare. Cosa significa questo? Cosa voglio dire in pratica? Allora per spiegare questo concetto del tempo posso fare un esempio senza considerare l’ampiezza dei cicli del tempo. In antichità la religione ufficiale nel bacino del mediterraneo era il paganesimo. Questa religione aveva connotati di apertura verso ideali diversi di religione. Le altre modalità di vedere il sacro non venivano represse in maniera tale da farle scomparire del tutto. Questa apertura è durata finquando la maggioranza delle persone si è convertita al cristianesimo. Il cristianesimo non ha avuto una apertura verso le altre religioni tantè che la storia ci racconta fatti di persecuzioni atroci per chi non era aderente ai dettami del cristianesimo. La visione ciclica del tempo ci dovrebbe dire che quando il cristianesimo raggiungerà una condizione simile di apertura verso gli altri, tipo come quella raggiunta dal paganesimo nei tempi antichi per esempio, accadrà che ci saranno spinte verso un ideale di organizzazione della società più chiuso verso gli altri. Allora se noi dovremmo fare una profezia come tradurremmo questo in un assioma valevole sempre? Se trasleremmo le considerazioni fatte nell’oggi diremmo che quando le comunità cristiane avranno raggiunto un grado di apertura verso gli altri ci sarà un’altra ideologia che sostituirà il cristianesimo e che sarà molto più chiusa. Ad esempio un cristianesimo più arcaico o un islamismo che hanno caratteristiche estremistiche di considerazione delle opinioni diverse altrui. L’esempio anche se contorto spiega le dinamiche macro temporali di come una visione del tempo ciclico si riflette sulla realtà. C’è da dire che anche se come ho cercato di spiegare il tempo è ciclico, la mente umana nella spinta ideologica può comportarsi in maniera diversa perché ha una coscienza diversa. C’è da sottolineare il fatto che non bisogna considerare l’avvento di una religione rispetto ad un’altra come un “avvenimento” ma come un confluire di idee, motivazioni e ideali che si verificano ciclicamente. A livello micro temporale cosa accade? L’evoluzione della coscienza ad ogni essere umano fa in modo che le stesse prerogative che si ripetono nel corso del tempo vengono lette in maniera diversa. Quindi ogni persona in età giovanile vede quell’avvenimento in un modo. In età adulta lo vedrà in maniera diversa. Anche se ci sarà l’istinto di comportarsi allo stesso modo verso una motivazione identica la coscienza può far cambiare il tempo e quindi il comportamento. Molto spesso la coscienza rimane stabile sia nel corso di una vita umana che nella storia dell’uomo. Ci sono molti fattori che influenzano la coscienza e molte sono le spinte verso un allargamento o restringimento della coscienza. Anche il mondo spirituale agisce in questo senso e con la forza necessaria ad aumentare o diminuire i vari cicli del tempo. Tutto sembrerebbe preordinato ma nella realtà non lo è perché può succedere che un ciclo sia completamente stravolto in maniera tale da comportare una nuova coscienza. Tutto questo però è molto difficile che si verifichi collettivamente e per tale ragione ogni forma di plasmare la realtà non è altro che il ripetersi di un accadimento che si è già verificato nella storia. Per quanto riguarda poi l’ampiezza bisogna dire che non è predeterminata. Alcuni studiosi hanno messo in evidenza la possibilità dell’esistenza di un mondo olografico caratterizzato da entanglement quantistici, quindi gli avvenimenti hanno una ampiezza, cioè una durata prestabilità. Ma non è cosi poiché le diverse “modalità di azione” sono sempre presenti è premono affinché vengano utilizzate. Queste sono utilizzate in maniera diversa sia a livello micro, cioè da ogni essere umano che a livello macro, cioè da tutti collettivamente. Tutto si genera in base alla coscienza e all’evoluzione di essa che non per forza si identifica con la sola conoscenza ma abbraccia anche l’aspetto più sentimentale e interiore di ogni essere vivente. Se al livello micro è possibile un cambiamento dovuto per esempio alla partecipazione ad una religione, setta esoterica, gruppo, comunità, massoneria, studio individuale di libri, attività di ricerca, ecc. A livello collettivo queste variazioni del tempo ciclico sono molto più difficili da verificarsi perché alcuni ruoli di comando nella società possono essere occupati da personaggi con una coscienza uguale al ciclo precedente che non farà altro che far ripetere il ciclo di tutti. Come le stagioni, in natura il tempo è ciclico nel senso che si ripete e non è influenzato per esempio dalla tecnologia. La tecnologia e il maggior sapere aumentano la coscienza collettiva che faranno in modo di considerare un avvenimento passato in maniera diversa, ma non fermeranno la circolarità del tempo. Quindi per poter passare ad un altro ciclo di tempo bisognerebbe che tutti cambiassero il loro modo di pensare formando una nuova circolarità dove i pensieri oscillerebbero dal punto in cui si inizia a pensare diversamente al nuovo punto in cui si ci comporta diversamente.
1/11/2018
1/11/2018
I frutti della mente
Come tutti gli esseri viventi, ogni forma complessa svolge un ruolo importante per la rinascita del ciclo vitale. Anche le piante e i vegetali in generale svolgono tale funzione fondamentale per la vita di tutti gli esseri viventi. La loro componente potrebbe essere divisa essenzialmente in due, una che ricava l’energia al di sotto della terra, l’altra visibile invece è estromessa nell’ambiente aperto con differenti caratteristiche. In un paragone con gli uomini, si potrebbe dire che l’intero corpo è come la radice delle piante, la mente fisica è quella che emerge estromettendosi all’infuori di se, nell’ambiente circostante. Questo parallelo non è banale, poiché a differenza del mondo vegetale, negli esseri animali, soprattutto quello che si riferisce all’umanità, il prodotto pensiero è una forma complessa e complicata che si immette nella natura. Se i frutti degli alberi per esempio possono essere raccolti in un determinato periodo dell’anno, rispettando la ciclicità, i frutti della mente, le idee, i pensieri non hanno un tempo, anzì sono del tutto atemporali. Questa caratteristica che li esclude dal fattore tempo consente, tramite apposite riflessione alla constatazione che la mente può fare la:
29/09/2020
- bilocazione, cioè essere introiettata in un luogo, ma viaggiare in altri,
- previsione del futuro.
- proiettare la propria mente lontano dal proprio corpo fisico,
- visualizzare le menti altrui, anche di altri esseri molto lontani fisicamente,
- descrivere e analizzare il presente con una mente che ha previsto il futuro, cioè un impulso mentale di previsione che viene percepito in anticipo rispetto all’accadimento dell’impulso effettivo di accadimento.
29/09/2020
IL MONDO VIRTUALE
Al riguardo dei modi con la quale si deve in maniera assoluta, considerare un vissuto, anche il proprio, nel percorso evolutivo preso in considerazione, quest’ultimo deve essere distaccato rispetto alle vicende che in un contesto sono o potrebbero essere influenzate soltanto da fattori esterni. La prospettiva “virtuale” è una modalità d’azione che prende in considerazione solo l’aspetto esistenziale, la qualità ultima di interagire con il mondo esterno. Nuove religioni o ideologie mettono in risalto le fattezze frattaliche e ripetitive della materia, insistendo sul fatto che ogni interazione nel mondo materiale è soltanto alla fine dei conti una mera illusione se si considera il tutto. Il vero principio invece è nella prospettiva virtuale della materia, quindi ogni cosa ha una sua posizione assoluta e/o relativa, alcune cose possono essere in grado di spostarsi generando con il proprio spostamento il mondo immateriale. Quindi l’uomo come “cosa” materiale in posizione relativa è in grado di modificare e interagire anche con il mondo immateriale che è invisibile. In considerazione di ciò ogni comportamento umano che deve essere giudicato razionalmente dovrebbe essere portato all’estrema sintesi della materia il più possibile immobile e assoluta, estromettendo del tutto il mondo immateriale dal giudizio. Quindi in poche parole, per esempio, se si vuole considerare un comportamento non illecito ma strano, questo dovrebbe essere proiettato in maniera immaginativa in un contesto statico, immobile, senza interferenze alcune. Nella prospettiva virtuale un comportamento di un individuo potrebbe essere introiettato virtualmente con il pensiero, tramite la propria immaginazione in uno scenario che prevede una distesa sabbiosa con un solo albero da sfondo, nella quale il comportamento viene ripetuto mentalmente e in tal modo considerato nella sua giusta collocazione spazio-temporale. Non tutti i comportamenti possono essere considerati in maniera virtuale, ma soltanto quelli che si considerano per noi significativi. Nel mondo materiale invece cosa accadrebbe? I comportamenti sono condizionati e variati dalle circostanze e dal grado di forza immateriale che si genera intorno a quel comportamento. Una canzone musicale per esempio, anche se nelle sua parole e musiche potrebbe generare una condizione negli altri di appagamento cognitivo, poiché si risintonizzerebbe con un proprio ideale, generando una “frenesia” di conformità negli altri fruitori, se considerata nella prospettiva virtuale, assumerebbe un significato banale se non addirittura deleterio. In considerazione dei fatti, quindi le valutazioni assumono significati diversi se considerati in prospettiva di materia o nella prospettiva immateriale. La virtualità consiste nella qualità innata degli esseri umani di considerare una vicenda o vissuto esterno ma contemporaneamente presente, al di fuori delle azioni e senza l’influenza del mondo immateriale. Sintetizzando il concetto sopra descritto, si potrebbe dire che: un individuo in una situazione nella quale deve prendere una scelta, alla quale la stessa scelta è influenzata da un comportamento esterno non modificabile dall’individuo, nella prospettiva virtuale o meglio immaginativa deve distogliere ogni sorta di sentimento, anche quello relativo all’empatia verso gli altri o addirittura amoroso, semplificando il comportamento il più possibile nel mondo materiale, pensando e introiettando la vicenda immaginata in una condizione estremamente univoca e contestualmente semplice. La virtualità è la situazione che più si avvicina alla verità, per tale motivo è il metodo migliore di giudizio dei comportamenti. Il mondo immateriale, invisibile, di gran lunga molto più potente del mondo materiale sotto il punto di vista dell’influenza, assumerebbe se preso in considerazione uno sbilanciamento di intenti e di emozioni contrastanti. Esempio: spesso c’è confusione tra il potere del pensiero e la capacità di odiare o amare delle persone, nella realtà il pensiero è una capacità innata che ha vari gradi di sviluppo, odiare o amare è una qualità innata di risolvere nella maggior parte delle volte solo delle necessitudini e dei bisogni nel mondo materiale, quindi nulla di paragonabile con l’immaginazione e il pensiero. Con il pensiero e con l’immaginazione però si può amare o odiare, questo succede solo se si è assuefatto dalle energie sviluppate dal mondo immateriale. In continua evoluzione, sempre e costantemente introiettati alla risoluzione di nostre faccende personali, i sentimenti permettono di creare il mondo immateriale o invisibile. Questo se viene creato in continuazione, significa che persiste sempre e in ogni momento e in ogni tempo, poiché è a-temporale e a-spaziale. Del mondo immateriale ne fanno parte anche tutte le energie scaturite più note, come la forza potenziale, le modifiche o le influenze inevitabili, tutte le conseguenze delle azioni, ognuna di loro intrapresa nel mondo materiale.
06/06/2021
06/06/2021