Una ineluttabile realtà è il fascino del male. Non c’è niente da fare quando si tratta di asservire alla bellezza del cattivo e del perfido. Non c’è costrizione, tutto scorre liscio come una attrattiva fatale che non ha rivali. La maggior parte degli uomini e delle donne sente impellente l’attrattiva verso il proibito e la fuga dalla quotidianità. Come combattere una siffatta situazione? Il metodo più incisivo per attenuare una situazione del genere è quella di cercare di sottoporre a giudizio ogni singolo caso, anche quello che potrebbe sembrare banale. Una volta catalogati i casi più distruttivi vietarli con ogni mezzo. La società dovrebbe anche punire colui che utilizza tale espedienti per diventare più attrattivo alla gente. Poichè si è arrivato alla venerazione di tale fascino da parte di soggetti che hanno trovato in questo modo di agire una ragione e modalità di esistenza. Se il fascino del male ha portato anche alla creazione di riti e rituali, questo significa che la cosiddetta aura fascinosa e l’attrattiva verso colui che vi partecipa devono essere considerati come un “sacrilegio”. Soltanto in questo modo e attraverso un' educazione continua al riconoscimento dei “fatti incriminati” si elimina una disuguaglianza incolmabile tra esseri umani. Il presupposto è la non nascita di ogni forma pretestuosa di fatalità maligne. Se tale comportamento trova spazio anche in larghe fasce della popolazione culturalmente agiata, questi dovrebbero essere riportati in una condizione originaria di natura e sottoposti religiosamente da tutti. Con sottoposti religiosamente intendo quella condizione in cui gli altri fanno in modo di modificare una determinata inclinazione sbagliata intrapresa volontariamente. Se tale comportamento trova spazio in fasce della popolazione meno abbiente culturalmente allora anche in questo caso oltre all’aspetto religioso dovrebbe rientrare anche un determinato percorso educativo. Per percorso educativo si intende una procedura atta ad innalzare il livello di coscienza. Questo sistema che oggi regge la maggior parte delle relazioni umani non è giusto perché oltre ad non essere egualitario è perfido e ingiusto per chi è rivolto il male. Questo processo infatti prevede che una o più persone siano soccombenti tali da diventare vittime di un determinato comportamento che porta al “successo” di coloro che attuano queste azioni malevole. In un pianeta dove ogni cosa tende ad equilibrarsi anche la mancanza di bene viene colmata con un incremento di attrattiva verso il male tale da portare un “vantaggio” per coloro che compiono comportamenti spregevoli. Poi più tali comportamenti sono spregevoli più si incrementa il vantaggio. Diventando l’aura umana più attrattiva verso gli altri si genera una ingiustizia. Nei film cinematografici per esempio si tenta ogni tanto di colmare questa visione portando una difficile giustizia a casi disperati di ingiustizia. Nella realtà una situazione del genere succede raramente poiché “il vantaggio” dovuto al male fatto non è quasi mai colmato dalla perdita di bene subita. La perdita di bene provocherà soltanto odio, invidia, disagio e rabbia che alimenteranno il “successo” di chi ha fatto il torto. Gli uomini hanno anche ritualizzato tale situazione naturale e sono arrivati al punto anche di sopprimere una vita brutalmente per sfruttare il vantaggio di avere un’aura attrattiva talmente forte da risultare irresistibile. Tale vantaggio è di riflesso verso coloro che non conoscono gli avvenimenti, cioè chi pratica questo tipo di comportamento risulta attrattivo per coloro che non conoscono le sue azioni. L'attrattività che potete notare in un soggetto qualsiasi, anche un perfetto sconosciuto è dovuta a questo bilanciamento di fascinazione del male. Il binomio più attrattività - più male perpetrato di nascosto non funziona solo nei casi di squilibrio sociale dovuti principalmente a differenze economiche e culturali. Per arginare il fenomeno verso l’attrattiva del male e il relativo “successo” nella vita occorre la previsione di ogni singola modalità che possa portare a quel risultato in maniera tale da diventare un fatto conoscitivo per tutti. La vendetta non è la strada per riequilibrare, ma la coscienza rimane l’unica forma per combattere questa dinamica della vita sul nostro pianeta. Essere coscienti che quell'azione porta a quel risultato basta per riequilibrare il vantaggio del male. Bisogna precisare che il vantaggio è temporaneo e dura pochissimo, alcune volte anche per sole poche ore. In molte nazioni oggi sono previste molte leggi che prevedono una punizione per chi commette reati che ricadono in questa dinamica. Bisogna dire però che esistono ancora delle lacune affinché questo processo si ridimensioni il più possibile. Le religioni non diranno mai una tale verità perchè anche loro in alcuni frangenti vogliono sfruttare questo sistema e anzi alcuni di loro sono responsabili "di cose assurde" come testimoniato da varie fonti di fatti indicibili.